Il cotone è fra le fibre naturali più utilizzate nel settore dell’industria tessile grazie alla sua lavorazione millenaria e alle sue molteplici caratteristiche.
È una fibra tessile di derivazione naturale, ricavata dalle piante del genere Gossypium. La sua coltivazione viene collocata lontana nel tempo: fin dalle prime fasi di civilizzazione l’uomo ha impiegato queste piante per diversi usi. Tipica delle regioni dell’Asia Centrale la pianta del cotone è legata ai processi evolutivi dell’agricoltura ma è soprattutto con la Rivoluzione industriale e le sue innovazioni tecnologiche che la coltivazione del cotone raggiunge livelli e costi di produzione massicci, che nel corso dei secoli crescono sempre di più fino ad arrivare a livelli particolarmente elevati, e per questo dannosi, negli ultimi decenni.
Uno sguardo sulla produzione globale
Stando a quanto afferma l’USDA (United States Department of Agricolture) in un report del 2022 il 45-50% della produzione mondiale di cotone dal 2010 al 2020 viene soddisfatto dai due principali produttori India e Cina, seguono i due colossi orientali gli USA e il Brasile: insieme questi quattro paesi ricoprono il 70-75% della produzione mondiale di cotone.
Sono numeri pericolosamente elevanti quelli legati alla produzione del cotone che nel corso degli ultimi decenni hanno richiamato l’attenzione di scienziati, agricoltori e governi di tutto il mondo.
Per quanto definibile come fibra naturale, infatti, il cotone viene prodotto attraverso tecniche altamente dannose per l’ambiente: l’uso di semi geneticamente modificati, pesticidi, insetticidi e risorse idriche spropositate sono infatti largamente impiegati per raggiungere profitti sempre più intensivi da parte dei maggiori produttori di cotone.
La storia del Lago Aral è per questo motivo diventata emblematica: quello che un tempo era il più grande lago di acqua salata al mondo si presenta oggi drasticamente prosciugato a causa delle politiche di colture intensive di cotone introdotte a partire dalla metà del secolo scorso dall’Urss. Non solo, attualmente l’area circostante al lago presenta una struttura inquinata dall’uso intensivo di pesticidi e fertilizzanti che hanno modificato l’intero ecosistema causando, tra l’altro, un aumento della mortalità della popolazione.
Innovazione e Sostenibilità: nasce il cotone biologico
Per questo motivo in Europa è stato necessario adottare politiche di coltivazione biologica che siano in grado di modificare la curva di ecosostenibilità nella produzione agricola. Al cotone standard viene affiancato quello biologico – o anche detto organico – che per definizione deve rispettare metodi e tecniche particolari durante tutte le fasi di produzione e distribuzione tra cui: la salvaguardia della biodiversità, la totale limitazione di organismi geneticamente modificati e prodotti da essi derivati, l’uso di risorse energetiche rinnovabili, la totale limitazione di fertilizzanti e tecniche di rotazione annuale dei terreni per mantenere e predisporre una naturale fertilità del suolo.
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Cotone Standard |
Cotone Biologico |
pesticidi |
SÌ |
NO |
OGM |
SÌ |
NO |
ingenti risorse idriche |
SÌ |
SÌ |
fertilizzanti sintetici |
SÌ |
NO |
concimazione organica |
NO |
SÌ |
coltivazione intensiva |
SÌ |
NO |
rotazione dei terreni |
NO |
SÌ |
uso di tinture tossiche |
SÌ |
NO |
sfruttamento dei lavoratori |
SÌ |
NO |
tutela degli agricoltori e dei lavoratori |
NO |
SÌ |
certificazione necessaria |
NO |
SÌ |
costi di produzione elevati |
NO |
SÌ |
Nella tabella sono riassunte le principali differenze legate alla produzione e al consumo del cotone standard e del cotone biologico. Oltre che alle tecniche di coltivazione bisogna dare attenzione a come la produzione di quest’ultimo sia strettamente legata ad una corretta retribuzione della manodopera salariale e alla tutela dei lavoratori che vengono sostenuti dai Governi e incentivati a costanti miglioramenti. Inoltre, il cotone biologico per definizione deve essere certificato – in questo articolo del nostro blog abbiamo parlato di certificazioni ecosostenibili – e questo ne aumenta i già più elevati costi di produzione, che incidono anche sugli acquirenti finali.
Presente e Futuro: nuove scelte importanti
L’uso e il consumo del cotone biologico non si propone di sostituire totalmente quello del cotone standard: è nella produzione intensiva che ricade tutta la problematicità di questa fibra naturale. Il cotone biologico viene a porsi, piuttosto, all’interno di un’idea di industria tessile vicina a ideali di sostenibilità ambientale e slow fashion. È utile evidenziare le differenze fra questi due tipi di cotone per aumentare la consapevolezza degli acquirenti non solo riguardo ai singoli capi di abbigliamento ma anche difronte ad aziende e marchi che decidono o meno di adottare il cotone biologico nella loro linea produttiva.