Per economia circolare si intende quel tipo di organizzazione del mercato che prevede un modello di produzione e consumo basato sulla riduzione degli sprechi delle risorse energetiche attraverso il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei materiali.

Il suo sviluppo teorico ha base scientifica e imita il funzionamento degli organismi cosiddetti “a ciclo chiuso” i quali dopo aver fatto uso delle sostanze nutritive le reimmettono all’interno dell’ecosistema.

Viene teorizzata in netto contrasto con l’economia lineare, cioè il principale modello economico applicato finora che prevede una continua estrazione delle risorse energetiche per la produzione di beni che vengono poi dismessi e che prevedono cicli di vita tendenzialmente molto brevi.
Al contrario l’economia circolare punta ad un riuso e/o riciclo della materia quanto più lungo - e auspicabilmente infinito – possibile, che permetta una notevole diminuzione delle fasi di estrazione e dismissione delle materie prime. Garantisce quindi un alto livello di ecosostenibilità e di equilibrio della biosfera, oltre che di una notevole riduzione della quantità di rifiuti generati dal processo di produzione dei beni: un guadagno impressionante se si tiene conto del fatto che lo smaltimento dei rifiuti comporta a sua volta un ingente uso di risorse naturali e costi elevati.

reduce reuse recycle

Unione Europea: primo continente ad impatto zero

L’Unione Europea dal 2019 ha dato avvio al Gran Deal europeo: un programma che prevede l’adozione dell’economia circolare e il raggiungimento di una soglia di impatto pari a zero entro il 2050. Una serie di manovre a 360 gradi per il miglioramento del continente e del benessere dei cittadini, dall’industria alimentare a quella dei trasporti, dall’edilizia alla bonifica ambientale. Tra le più recenti iniziative ricordiamo:
- il contrasto alla plastica monouso (di cui abbiamo parlato in questo articolo);
- l’ampliamento della produzione sostenibile di alghe marine;
- il contrasto al traffico illegale di specie selvatiche, attraverso il rafforzamento del quadro giuridico con la conseguente applicazione delle norme in materia e il rafforzamento della cooperazione a livello globale fra i paesi di origine delle specie protette;
- l’obiettivo di abbattimento totale, per gradi, delle emissioni di gas dei veicoli pesanti e degli autobus.

Perché è importante la moda circolare

La moda circolare è una rivoluzionaria filosofia di design e produzione che si basa sull'idea di creare un ciclo virtuoso in cui i materiali e i prodotti sono riutilizzati, riciclati e riparati per ridurre al minimo gli sprechi e l'impatto ambientale. Questo approccio sfida il tradizionale modello lineare di produzione e consumo, in cui gli oggetti vengono prodotti, utilizzati e poi eliminati, spesso finendo in discariche o inceneritori.

discarica di vestiti

In un'economia circolare, i vestiti sono progettati per essere durevoli, facilmente riparabili e riciclabili. Si incoraggiano materiali sostenibili e biodegradabili, come il cotone biologico o la fibra di cellulosa di legno, e si evitano materiali sintetici derivati dal petrolio che sono difficili da smaltire e che possono rilasciare microplastiche nell'ambiente.

La moda circolare promuove anche il concetto di condivisione e riciclo degli abiti, riducendo la necessità di possedere ogni singolo capo e promuovendo un consumo più consapevole. Gli abiti usati possono essere donati, scambiati o venduti seconda mano, prolungando la loro vita utile e riducendo la quantità complessiva di vestiti prodotti.

Inoltre, il riciclo è un elemento fondamentale della moda circolare. I vecchi abiti possono essere scomposti e i materiali riciclati per creare nuovi tessuti o accessori. Questo approccio riduce la necessità di utilizzare nuove risorse e riduce l'impatto ambientale della produzione di nuovi capi di abbigliamento.

I punti di raccolta dedicati alla raccolta di vestiti usati, presenti in molte città, sono un modo pratico per incentivare la differenziazione e il riciclo. I vestiti ancora in buono stato possono essere donati o rivenduti, mentre quelli troppo rovinati o usurati possono essere destinati al riciclo tessile. Le tecnologie avanzate permettono oggi di separare i diversi tipi di fibre e materiali tessili per ricavarne nuove materie prime, riducendo la necessità di produrre nuovi materiali vergini.

La moda circolare ci offre l'opportunità di rivoluzionare il modo in cui produciamo, consumiamo e smaltiamo i vestiti, promuovendo un sistema più sostenibile e rispettoso dell'ambiente.